Storie rapide ed emozioni intense: 9 progetti fotografici di Roberto Pestarino sull’ambiente e sulla società

Il fotografo di origini alessandrine Roberto Pestarino nelle sue foto riesce a immortalare importanti messaggi a sfondo sociale e su tematiche ambientali. Di seguito presentiamo nove progetti fotografici, che il nostro definisce “storie rapide ed emozioni intense”, con un focus su due progetti in particolare.

Il progetto fotografico ‘Cosa c’è dietro’ di Roberto Pestarino

Sono bastate tre foto a Roberto Pestarino per mostrarci la crudeltà che c’è dietro la carne che mangiamo. Il modo brutale con cui viene prodotta e che noi ignoriamo o facciamo finta di ignorare.

Nella prima foto si vede un ammasso di carne tritata in una gabbia, con varie mucche capovolte, a ricordarci da dove essa proviene.

Nella seconda foto, invece, le mucche vengono riversate in un imbuto, per poi andare in una ordinata fila verso un martello che le schiaccerà irrimediabilmente.

Nella terza foto, infine, vediamo un altro ammasso di carne alla base con sopra due pezzi di carne in gelatina, quasi a formare una torre. E anche qui ci vengono mostrate delle mucche, come triste memento.

Le tre foto possono essere viste, quindi, come la catena della macellazione:

1. l’allevamento intensivo
2. la macellazione
3. il risultato finale

Questo il link a Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Macellazione

Il progetto fotografico ‘Qualche piccolo guaio’ di Roberto Pestarino

Un altro progetto fotografico sul quale ci soffermiamo è “Qualche piccolo guaio”. Anche qui troviamo tre foto, sebbene non siano monotematiche ma affrontino ciascuna un argomento. Un “piccolo guaio”, come Roberto Pestarino li chiama con ironia.

Nella prima foto, vediamo un omino di legno, snodabile, di quelli che abitano oggi per moda molti appartamenti, tenere tra le mani un mappamondo. Sollevandolo da un teatro di guerra. Un gesto “chapliniano” che evoca la Pace.

Nella seconda foto, invece, vediamo una bambolina anch’essa con un piccolo mappamondo tra le mani, che lo salva da un ammasso disgustoso di cicche. Qui il male è ovviamente l’inquinamento, ma di sicuro non sarebbe male per lo spettatore anche fare ammenda sui pericoli del fumo.

Infine, nell’ultima foto vediamo una bambola, di quelle ambite e possedute da tante bambine, sollevare anch’essa un mappamondo da un ammasso di salsicce che l’attorciglia. Qui il richiamo è alla macellazione, che torna come tema importante e un richiamo all’eccessivo uso di carne.

Da notare che in ogni foto il mondo viene salvato da generi ed età diverse: un uomo, una bambina e una donna.

Gli altri progetti

Per quanto riguarda gli altri progetti fotografici (visionabili tutti qui) ce n’è uno che ci rammenta sull’uso della plastica. Qui il fotografo alessandrino ci rammenta che continuiamo a usare la plastica senza farci troppe domande sui danni che arreca all’ambiente.

E poi, un’altra serie di 5 foto con oggetti che non volano, ma forse lo faranno visto che Roberto Pestarino ci ha già posto simbolicamente un’ala di farfalla. Sono poi seguite da altre 5 foto di cose che invece effettivamente volano. Ma, al contrario della precedente, vi è presente un’ancora che cerca di tenerle sulla terraferma.

Arriva poi un’altra serie, questa volta di 3 foto, sul pregiudizio e sul vizio degli esseri umani di giudicare gli altri. E qui troviamo anche una citazione del filosofo britannico B. Russell: “Non vorrei mai morire per le mie idee, perché potrebbero essere sbagliate”.

Nel progetto “Noi ora” si intravede 3 foto con una donna che dipinge il Covid e ci vede una siringa.

Un’altra serie di foto intitolata “3 passi sugli angoli” ritrae invece il cubo di Rubik, risolto velocemente. Infine, “Il potere dei soldi” ironizza sempre attraverso 3 foto i mali del capitalismo e del consumismo che pervadono il mondo di oggi.