Agenda 2030, il contributo delle imprese alla sostenibilità

La sostenibilità e la tecnologia vanno di pari passo. La trasformazione digitale di imprese, cittadini e della Pubblica Amministrazione può portare ad un ambiente più pulito, a una riduzione delle emissioni e ad una società generalmente più responsabile e green. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica  (MASE) ha sottoscritto l’Accordo di Parigi e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile contenuti nell’Agenda 2030 dell’ONU che include strategie e piani specifici per, tra gli altri, agevolare la transizione ecologica e promuovere l’economia circolare.

 

“L’obiettivo è di guidare il Paese verso un’economia a basso impatto di carbonio,” scrive il MASE sul suo sito Web.”

 

Il percorso per rispettare gli standard dell’Agenda 2030 include diversi fattori, come la tutela del territorio e delle sue comunità, la gestione razionale delle risorse e l’uso di indicatori specifici per misurare i progressi. In questa ottica, il ruolo delle imprese è fondamentale. E l’accessibilità alle informazioni può essere un valore aggiunto per le aziende italiane.

 

Secondo il MASE, sono sempre più le imprese che si stanno impegnando per migliorare i loro valori di sostenibilità, anche grazie al processo di digitalizzazione. I benefici per le aziende sono molti. Ad esempio, i processi di produzione diventano più efficienti aiutando nella riduzione dell’inquinamento, delle emissioni dei gas a effetto serra e nella riduzione di sprechi e rifiuti.

 

Dato che gli obiettivi sono ambiziosi, il ruolo della tecnologia è importante e le aziende possono beneficiare di fornitori di strumenti tech ed innovativi come RS (questo sito) e delle idee moderne delle giovani startup italiane.

 

Infatti, le startup innovativi sono sempre più concentrate sulla sostenibilità in tutte le industrie. Tra queste giovani imprese che possono fare la differenza c’è Sinergy Flow, un’impresa di Milano che, nel 2021, ha vinto il Premio Nazionale Innovazione. Questa startup milanese usa la tecnologia per trasformare gli scarti dell’industria petrolchimica in batterie per il settore dell’energia rinnovabile.

 

In Toscana, l’azienda Circular Farm è una fattoria urbana che sfrutta l’idea di economia circolare. Direttamente da Scandicci, questa startup usa gli scarti alimentari come risorse per limitare la produzione dei rifiuti. Ad esempio, i fondi di caffè dei bar vengono raccolti per la coltivazione e tra i prodotti offerti da Circular Farm ci sono i kit di funghi espresso da coltivare proprio con i fondi di caffè, i fiori edibili e la vendita diretta di uova fresche.

 

A Torino, nel 2021 è nata PipeIn, un’azienda che vuole risolvere lo spreco d’acqua causato dalla pessima manutenzione delle tubature. La squadra di ingegneri ha creato un sistema per la corretta manutenzione delle tubature, incluse quelle degli acquedotti, e l’ispezione degli impianti, compresi quelli più difficili da raggiungere come quelli sotterranei.

 

A Roma, la startup ZeroCO2, fondata nel 2019, supporta le aziende e i cittadini nel loro percorso verso la sostenibilità. E tutto inizia con progetti di riforestazione in paesi come la Tanzania, il Guatemala e l’Italia stessa. Con oltre 1,2 milioni di alberi piantati (più di 130 specie) e sette progetti attivi, ZeroCO2 sta facendo la differenza in molte comunità. In Italia, l’azienda romana si propone di riforestare i mari, ricreando habitat perduti in collaborazione con Worldrise ONLUS, con specie come la Posidonia oceanica.

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